I fondi del Recovery Fund per il digitale: tante risorse per le aziende

I fondi del Recovery Fund per il digitale: tante risorse per le aziende

Building savings and increase emergency funds

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Le risorse destinate dal Recovery Fund per l’innovazione digitale, in particolare per l’Italia, consentono di cogliere una grande occasione per la modernizzazione del nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda la trasformazione in senso digitale.
Come evidenziato dal rapporto DESI, l’indice per l’economia e società digitale a livello europeo, il settore digitale è piuttosto carente in Italia, o quantomeno non sufficientemente allineato a quelli che sono ritenuti gli standard qualitativi degli altri Paesi europei.
I fondi del Recovery Fund, elargiti a livello comunitario e in larga misura anche all’Italia, rappresentano un fattore chiave su cui puntare, soprattutto per favorire le PMI e tutte le realtà imprenditoriali gravemente colpite dalla pandemia in corso.

I numeri del Recovery Fund a sostegno della digitalizzazione

L’importo totale stanziato dal Recovery Fund, in base ai documenti e alle dichiarazioni ufficiali, ammonta a 750 miliardi di euro, di cui 209 destinati al nostro Paese.
Per la digitalizzazione è stata prevista una percentuale del 20%; analizzando maggiormente il dettaglio della manovra, i miliardi sono ben 222, ma i 209 sono connessi al piano Next Generation Eu, mentre i restanti 13 miliardi saranno reperiti mediante il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione del Suditalia.
In tutti i casi, il MEF, nella sua ultima bozza, ha stanziato ben 66 miliardi complessivi, destinati alla transizione digitale in Italia.
Uno sforzo così imponente rappresenta un programma che intende portare il nostro Paese verso un’innovazione digitale in tutti i settori dell’economia, con l’intento di colmare il vuoto esistente tra i diversi settori produttivi, ma anche quello della Pubblica Amministrazione.

Gli obiettivi del Recovery Fund in Italia

In base al programma enunciato nella bozza del Recovery Plan, i principali obiettivi della transizione digitale, in Italia, sono connessi all’incremento della competitività aziendale, della diffusione di una vera e propria cultura digitale, per un’internalizzazione crescente e un aumento dimensionale, nel medio e lungo periodo.
Solo mediante l’abbraccio all’economia digitale sarà possibile una modernizzazione del nostro Paese, non solo nella Pubblica Amministrazione, ma in tutti i comparti produttivi, in primo piano il settore culturale e quello del turismo.
La transizione verso la progressiva digitalizzazione dell’Italia, chiamata anche Transizione 4.0, prevede la realizzazione di network in fibra ottica in 5G, ultraveloci e dalle elevate prestazioni.
Risorse ingenti sono stati stanziate anche per quanto riguarda il monitoraggio attraverso il sistema satellitare.
Ma non solo, perché la manovra prevede sgravi fiscali per le aziende che investono in beni materiali e immateriali, indispensabili per effettuare il passaggio al digitale, oltre a incentivi per le attività di ricerca e sviluppo.
In quest’ottica, l’eccellenza del Made in Italy, nota e apprezzata in tutto il mondo, potrà incrementare il proprio valore attraverso la leva determinata dalla digitalizzazione, con un aumento di competitività per molti settori economici.

Quali sono le linee di intervento del Recovery Plan

Le linee di intervento illustrate nel Recovery Plan riguardano 3 macroaree, legate alle infrastrutture, alla Pubblica Amministrazione e alle imprese.
In tema di infrastrutture, le principali aree di intervento, con i fondi del Recovery Fund, attengono al trasporto ferroviario e all’estensione della banda larga.
La sanità, in particolare la telemedicina, insieme ai servizi territoriali per il cittadino e, più in generale, quelli forniti dalle Pubbliche Amministrazioni, sono il punto centrale del secondo punto; la digitalizzazione, secondo i programmi, dovrebbe incrementare il livello qualitativo dei servizi e renderli più efficienti.
Ma, soprattutto, saranno le imprese a beneficiare in misura importante dell’innovazione digitale, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie di comunicazione, al miglioramento della sicurezza informatica, allo stimolo del sistema produttivo.

Le strategie per il sostegno della transizione digitale con il Recovery Fund

In base alle linee programmatiche del Governo, le strategie messe a punto per sostenere la transizione digitale del nostro Paese sono essenzialmente 3:

    • stimolo agli investimenti per la ricerca e sviluppo, cybersecurity e, più in generale, nelle tecnologie all’avanguardia;
    • realizzazione di una rete più ampia che utilizza il 5G: tale strategia risulta indispensabile, soprattutto se concepita ad ampio spettro e finalizzata a connettere tutte le aree del Paese, in particolare quelle del Mezzogiorno fra loro e con il resto d’Italia. Anche per i contesti pubblici, considerati prioritari rispetto ad altri, la digitalizzazione servirà ad aumentare la qualità dei servizi resi e a velocizzarne la fruizione;
    • incremento dello sviluppo delle filiere di produzione: al fine di favorire una maggiore competitività delle imprese territoriali, in particolare quelle nel settore dell’innovazione, l’utilizzo degli strumenti digitali è considerata una strategia di primaria importanza, soprattutto per le PMI.

Conclusioni: la digitalizzazione, una necessità per l’Italia

Considerando il panorama economico attuale, la digitalizzazione del Paese non sembra più un’opzione, come poteva apparire sino a non troppo tempo fa.
A questo scopo, le linee guida del Governo sono concordi in una generale concentrazione delle risorse a disposizione, in cui potrebbe anche esserci uno spazio di manovra per porre le basi di una riforma fiscale, che unirebbe i vantaggi della lotta all’evasione fiscale a quelli di un auspicato aumento del PIL.

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